Storia del borgo
Santa Maria dei Raccomandati
Salendo per queste scale si arriva alla chiesa di Santa Maria dei Raccomandati, visibile in alto nella foto.
La chiesa fu eretta appena fuori le mura di Orvinio nel 1582 e faceva parte dell'ex convento francescano e ostello per i pellegrini, che veniva tenuto dai Religiosi Conventuali fino all'epoca napoleonica.
Nel 1653, sotto papa Innocenzo X, il convento fu soppresso e riaperto solo quando il comune diede appoggio ai monaci.
Il chiostro adiacente ha una vista bellissima vista sulla campagna. L'interno è a navata unica con altari laterali. La chiesa è notevole per gli affreschi seicenteschi di Vincenzo Manenti, originario di Orvinio.
La facciata è stata rifatta in stile neoclassico. Attualmente la chiesa è tenuta dalla Confraternita del Gonfalone e vi si celebra la messa e processione nel nome di Sant'Antonio.
D'estate nella chiesa di Santa Maria dei Raccomandati si tengono spesso concerti.
Castello Malvezzi Campeggi
Oltrepassando l'arco di marmo che dà accesso al centro storico, si arriva alla chiesa di San Nicola, che è il santo patrono del paese.
Sulla sinistra si sale verso le mura perimetrali del castello dei Malvezzi Campeggi, purtroppo non visitabile. Dell'edificio originale, che è stato ristrutturato nel XX secolo, restano la torre cilindrica e le mura di cinta merlate che circondano il centro storico. Proprio intorno ad esse si può fare una bellissima passeggiata da cui si gode di un affaccio stupendo sulla vallata, è facile vedere mucche al pascolo, ma anche i cinghiali con le loro cucciolate, specie d'estate. Quando il fieno è alto, i prati si muovono sotto la spinta del vento cambiando continuamente colore e si possono fare delle foto bellissime.
Santuario di Santa Maria di Vallebona
Il Santuario di Santa Maria di Vallebona è stato edificato intorno al 1643 grazie alle offerte degli abitanti di Orvinio. Si trova dove c'era il vecchio borgo di Vallebona, ben visibile dalla torre di avvistamento, ormai quasi diruta, che secondo alcuni risale all'anno Mille.
Secondo la leggenda gli abitanti di Orvinio decisero di costruire lì il santuario perché un pastore, nell'atto di tagliare dei rami in quella zona, colpì un'immagine della Vergine nascosta tra i rovi e sentì emettere un grido. L'immagine cominciò a sanguinare.
Il pastore corse in paese per dire agli altri della sua scoperta e i paesani decisero di conservare l'immagine in una delle Chiese di Orvinio.
Il giorno successivo, però, l'immagine era sparita e fu ritrovata nel luogo del ritrovamento originale. Si decise quindi di non spostarla più da lì e di costruire in quel punto l'attuale santuario.
Sull'altare maggiore si trova, infatti, l'affresco della Vergine in atto di porgere il latte al Bambino.
Patrimonio del paese è la pizza bianca e rossa dell'unico forno di Orvinio che è una meta privilegiata di ciclisti, motociclisti e vacanzieri della domenica. Solo la pizza vale il viaggio in paese!
Il ristorante Taka Pizza, sulla via principale, offre cucina tradizionale, pizza e dolci. La proprietaria, Katia Taddei, può fornire anche piatti speciali senza glutine e pizza.