lunedì 20 marzo 2023

Abbazia di Farfa

Con 40 minuti d'auto da Orvinio si raggiunge facilmente il borgo di Farfa con la sua splendida abbazia.

Abbazia di Farfa 

L'abbazia di Santa Maria di Farfa è un monastero che prende il nome dal fiume “Farfarus” nominato così già dal poeta latino Ovidio.

L'abbazia è stata fondata tra 560 e 570. Si narra che la sua origine sia dovuta alla Vergine Maria che sarebbe apparsa in visione a due personaggi storici.

Il monaco Tommaso di Moriana ha avuto una visione della Vergine mentre era in preghiera al Santo Sepolcro, durante un pellegrinaggio a Gerusalemme. Questa gli avrebbe detto di tornare in Italia e di restaurare Farfa, mentre al duca di Spoleto Faroaldo la Vergine sarebbe apparsa per comandargli di aiutarlo in questo lavoro. 

Tommaso divenne quindi il primo abate di Farfa e diede luogo alla rifondazione della comunità monastica. Per più di un secolo furono gli abati franchi a governarla.

Carlo Magno sostò presso l’abbazia poche settimane prima di essere incoronato in san Pietro il 25 dicembre 800.

Durante il regno di Carlo Magno, l'abbazia ebbe il massimo sviluppo edilizio, che ne modificò così tanto la struttura originale che solo di recente è stato possibile ricostruirla. In pochi decenni divenne uno dei centri più conosciuti e prestigiosi dell'Europa medievale.

Con la decadenza dell'Impero carolingio, nel periodo degli Ottoni l’abbazia, che faceva riferimento all’imperatore e non al Papa, abbracciò la riforma cluniacense.

I monaci di Farfa avevano proprietà di 683 chiese o comunità monastiche, due città (Civitavecchia e Alatri), 132 castelli, 16 fortezze, 7 porti, 8 miniere, 14 villaggi, 82 mulini e controllavano 315 villaggi.

Tutto questo patrimonio fu un ostacolo alla vita religiosa e nel corso del Medioevo l’abbazia è stata turbata dalle rivalità tra gli abati e tra le fazioni politiche. Durante la lotta per le investiture, infatti, Farfa era sul lato ghibellino, mentre i monaci diedero il loro sostegno al partito ghibellino.

Nel 1268, la vittoria dei papi su Corradino di Svevia fece porre fine alla regola germanica in Italia.

Il monastero è entrato nella Congregazione cassinese nel 1547.

Nel 1861, dopo l'annessione di questo territorio al Regno d'Italia, parte dei beni sono stati venduti a privati cittadini. Il conte Giuseppe Volpi ha donato proprietà e alcuni terreni al monastero.

Nel 1928 Farfa è stata dichiarata monumento nazionale.

Ancora oggi i monaci benedettini vivono in un clima di profonda spiritualità restando dediti alle loro attività quotidiane scandite dalla regola “prega e lavora”.

Architettura della basilica

L’abbazia è di tipo basilicale e ha una pianta a croce latina e tre navate. La facciata presenta un portale con una cornice marmorea che è sormontato da una lunetta dipinta ad affresco raffigurante la Madonna col Bambino che viene incoronata da due angeli tra i santi Benedetto e Scolastica. Nella facciata, sormontata da un frontone triangolare, si aprono tre rosoni, uno in corrispondenza di ciascuna navata interna. 

L'interno della chiesa mantiene la struttura originaria e presenta elementi dello stile barocco, con le navate divise da due file di archi a tutto sesto poggianti su colonne marmoree ioniche. Sulla controfacciata è dipinto il Giudizio Universale di Dirck Barendsz (1561).

L'altare maggiore è sormontato dal pregevole ciborio che presenta, sulla cuspide, il bassorilievo dell'Assunzione di Maria.

Il monastero

Il monastero si articola attorno al chiostro dove sono esposti molti pezzi medievali, tra cui una lapide relativa all'Abate Sicardo (IX secolo), mentre alla base della torre abbaziale sono stati rinvenuti degli affreschi medievali.

C’è una bellissima biblioteca statale annessa all'abbazia dove si possono trovare molti volumi (inclusi manoscritti, codici ecc.) che in tempi difficili non andarono in altre sedi. Si trova in esposizione addirittura una copia della “Eniclopedia” di Diderot a dimostrazione dell’apertura culturale del centro abbaziale.

Il borgo di Farfa

Intorno all’abbazia ci sono delle caratteristiche abitazioni basse del Borgo di Farfa con le graziose botteghe gestite da abili artigiani che vendono tessuti, ricami e ceramiche.

Per maggiori informazioni: https://www.abbaziadifarfa.it/

Mattina 10:00 - 11:00 - 12:00

Pomeriggio (ora legale) 15:30 - 16:30

Lunedì chiuso

Tel (+39) 0765 277065